Corpo e preghiera

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15.00

L’uso del corpo come strumento di preghiera contemplativa e di meditazione, secondo gli insegnamenti di un antico “pellegrino dell’anima” del XVII secolo.

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Descrizione

Seguendo gli antichi insegnamenti di Jean Absat – viaggiatore e “pellegrino dell’anima” di origini occitane, vissuto tra la Persia, l’Asia centrale e l’Armenia del XVII secolo – quest’opera mostra come il corpo possa essere impiegato come un meraviglioso ed eccelso “strumento” di preghiera, in grado di condurre ogni sincero ricercatore di sé verso l’incontro diretto con il proprio “cuore invisibile” e con l’oceano di luce e di silenzio vivo che dimora nella parte più intima di noi.

Prendendolo per mano, Absat accompagna il lettore attraverso un itinerario autenticamente iniziatico, fondato sull’ascolto dei ritmi profondi del corpo, sul respiro, sull’impiego del suono e il risveglio della potenza sottile delle emozioni.

È al culmine di questo stesso cammino che Absat introduce alla straordinaria pratica della “preghiera in movimento”: una forma di preghiera unica e spontanea capace di riunirci, con la potenza di una folgore, all’infinita Sorgente stessa di ogni forma, di ogni vita e di ogni movimento.

È qui, e soltanto qui, che – realizzando tangibilmente come il nostro corpo, in realtà, si trovi già da sempre immerso in una spontanea e incessante preghiera –potremo finalmente accedere alla totale semplicità, all’incondizionata libertà e alla sublime nobiltà di un filo d’erba mosso dal vento…

 

“Sì, danza completamente vuoto, trasparente e libero (…) Tu sei lo specchio dell’Assoluto e non lo sai. Tu sei il suo stesso occhio, ma non lo sai. Tu, il suo stesso corpo, il suo braccio e la sua mano che, nella libertà, plasma le innumerevoli forme e gli infiniti mondi. (…) Ora puoi comprendere: ogni tuo respiro è già preghiera. Ogni tuo sguardo è già preghiera. Ogni tuo passo e ogni tuo gesto sono già preghiera. Conchiglia marina deposta sulla sabbia e che risuona con la voce del tutto. Acqua che si versa nell’acqua. Sorgente che torna alla Sorgente”.

 

Jean Absat (traduzione e introduzione e cura di Martino Nicoletti), Corpo e preghiera: nobiltà di un filo d’erba, Paris, Éditions le loup des steppes, 2017

 

1 recensione per Corpo e preghiera

  1. federica

    Che dire…Un libro che sembra scritto oggi e per l’uomo di oggi. Si trova la sintesi degli opposti, si intravedono soluzioni possibili che stanno, finalmente, dentro di noi e non fuori di noi. Un libro poetico che necessita dell’introduzione per essere capito fino in fondo. Un libro che è una brezza leggera per chi ha orecchie per ascoltarla. Un libro a tratti difficile perché non ammette deroghe. Un libro per tutti e per pochi.

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