Opere e Collane

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  • L’ESSENZA DELLA MEDITAZIONE

    In maniera sintetica e adamantina, il grande maestro buddhista Tulku Urgyen Rinpoche espone il metodo attraverso cui realizzare il riconoscimento diretto della natura vuota, auto-consapevole e completamente illuminata della Mente: l’esperienza centrale nella pratica di meditazione dello Dzogchen tibetano.

     

     “Non proiettatevi verso l’esterno.
    Non concentratevi interiormente.
    Non dimorate in uno stato intermedio.
    Abbandonate completamente qualsiasi sforzo mentale.
    Questo è ciò che viene chiamata l’assoluta o pura Vacuità.”

     

     

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  • L’essenza luminosa della Saggezza Primordiale

    In versione digitale audio (con trasferimento dei file via Wetransfer), la registrazione audio completa della traduzione italiana della prime due sezioni degli insegnamenti di Khenpo Gelek Jinpa, abate del monastero bönpo di Shenten Dargye Ling, relativi all’importante testo: L’essenza luminosa della Saggezza primordiale attraverso gli stadi del Sentiero della Liberazione (Lam Drod Rim Yeshe Donsal). Gli insegnamenti – impartiti per la prima volta in Occidente – sono stati tenuti il 9 e10 gennaio 2021 e il 22 e 23 aprile 2022.

    Questo testo fu scritto dal grande maestro del secolo scorso, Yongdzin Tsültrim Gyaltsen. Lama estremamente erudito, Yongdzin Tsültrim Gyaltsen visse parte della sua vita in ritiro in una grotta di meditazione nei pressi del lago di Jyeru Tso, nel Tibet settentrionale. Egli fu il primo maestro di Yongdzin Lopön Tenzin Namdak Rinpoche, da cui ricevette l’insieme delle pratiche Dzogchen. Il giovane Lopön Rinpoche visse con questo maestro, in ritiro nella grotta, per quattro anni.

     

     

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  • L’INSEGNAMENTO DELLE NUVOLE: La contemplazione del cielo come pratica di meditazione (in ristampa)

    Quante volte durante l’infanzia ci è capitato di abbandonarci all’osservazione delle nuvole del cielo?

    Distesi su un prato o su un campo pieno di erba alta, lasciando lo sguardo dispiegarsi sullo scenario infinito del cielo azzurro e su lento passaggio di questi grandi “esseri veleggianti” in perenne metamorfosi: le nuvole…

    Ispirandosi alle antiche filosofie orientali, questo piccolo volume illustra un metodo semplice ed efficace, capace di trasformare la contemplazione del cielo e delle nuvole in un soggetto ideale per la meditazione.

    Una pratica spirituale capace di aprire le porte all’esperienza diretta della Sorgente infinita della nostra mente e del suo illimitato potenziale creativo.

     

    «Le nuvole non conoscono volontà propria o senso dell’“io”. Più si arrendono ai venti più sono sostenute dall’atmosfera. Seguite l’insegnamento delle nuvole: nell’abbandono fiducioso e nella resa totale, tutte le metamorfosi diventano possibili e giuste…»

     

     

     

    ISBN : 978-8885-471-45-0

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  • LA BAMBINA CHE PARLAVA CON IL SOLDATO MORTO

    Ispirandosi all’esperienza autobiografica di Claudie Chlasta, medium francese sin dall’infanzia, l’opera presenta gli aspetti più nascosti e intimi dell’attività medianica.

    Sviluppato secondo la forma di una conversazione aperta tra l’antropologo Martino Nicoletti et la medium Claudie Chlasta, l’opera espone i principali aspetti della medianità, della sua pratica e dei suoi fondamenti teorici.

     

     

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  • La lampada che illumina e chiarisce la Base universale

    Denso e folgorante La lampada che illumina e chiarisce la Base universale è un breve testo appartenente al “ciclo segreto” dello Zhang Zhung Nyengyü: il corpus d’insegnamenti orali dello Dzogchen Bönpo, codificati nell’VIII secolo d.C. dal grande maestro Tapihritsa e dal suo discepolo diretto Nangzher Löpo.

    Attraverso l’uso di immagini dirette e di metafore eloquenti, il testo tratta della nozione di Base Universale (kun gzhi), riferendosi soprattutto al suo aspetto non-duale: un elemento di estrema importanza nello Dzogchen, fondamentale non solo dal punto di vista filosofico ma anche e soprattutto da quello della pratica di meditazione.

     

    “…Nonostante appaiano innumerevoli lune d’acqua sui corsi d’acqua e gli stagni, tutte si riducono all’unico disco lunare, senza distinzione alcuna. In maniera simile, sebbene appaiano in modo distinto tante saggezze della Presenza quanti sono i continua psichici individuali, in definitiva tutte queste si riferiscono senza distinzione all’unico re della Presenza intrinseca”.

     

     

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  • La Novena dell’Abbandono

    Uno strumento di preghiera semplice e potentissimo al tempo stesso, fondato unicamente sull’abbandono fiducioso e incondizionato dell’uomo nelle mani di Cristo.

    “…Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia grazia, chiudete gli occhi e non pensate al momento presente, stornando il pensiero dal futuro come da una tentazione, riposate in me credendo alla mia bontà…”

     

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  • La novena di San Galgano

    Questo piccolo volume contiene la novena a San Galgano, cavaliere ed eremita del XII secolo: uno strumento semplice di preghiera, di meditazione e di raccoglimento interiore, destinato a sostenere il fedele nelle battaglie della vita e nel suo cammino spirituale.

    Una breve introduzione storica alla vita del Santo completa questa preziosa opera.

     

     

    “Tu che ti sei affidato alla potenza di Michele Arcangelo,
    poniti come mio scudo e mia spada davanti a me”.

     

     

     

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  • La nozione di Base nello Dzogchen

    La nozione di Base (gzhi) è uno dei temi centrali dello Dzogchen o Grande Perfezione. Questa Base, espressione della vera Natura della Mente, è definita nei termini di un’Essenza primordialmente pura (ngo bo), di una Natura spontaneamente compiuta (rang bzhin) e di una Compassione onnipervadente (thugs rje).

    Queste tre modalità, chiamate le Tre Saggezze della Base, sono descritte e spiegate sulla base delle fonti canoniche, ovvero i Tantra originali dello Dzogchen e le opere esegetiche del grande maestro buddhista Longchenpa (1308-1364).

     

    “…Come Saggezza totalmente immutabile, come una Sapienza purissima e consapevole che non conosce impedimenti e che si irradia ab aeterno nell’Abisso celeste del propria Vacuità…”

     

     

     

     

     

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  • La pratica di guarigione di Sipai Gyalmo/Yeshe Walmo

    In maniera dettagliata ed approfondita, quest’opera presenta per la prima volta in Italia la pratica di guarigione di Sipai Gyalmo/Yeshe Walmo, secondo la tradizione dello Yungdrung Bön.

    Oltre alla traduzione integrale della pratica sulla base del testo ufficiale realizzato dal monastero di Triten Norbutse in Nepal e di Shenten Dargye Ling in Francia (invocazione, impiego del mantra, preparazione, utilizzo e somministrazione dell’acqua consacrata, riti di protezione), l’opera contiene inoltre la descrizione completa della pratica del Mantra feroce di Yeshe Walmo, nonché il Guru Yoga di Yeshe Walmo.

    Queste due ultime sezioni sono state realizzate rielaborando gli insegnamenti orali trasmessi da Khenpo Gelek Jinpa, abate del monastero di Shenten Dargye Ling.

    Introduzione, testi integrativi e cura di Martino Nicoletti

    Il testo contiene una riproduzione a colori delle divinità così da facilitare la visualizzazione.

    Questo volume è riservato unicamente a quanti abbiano ricevuto gli insegnamenti e la trasmissione di questa specifica pratica da Khenpo Gelek Jinpa o da altri lama Bönpo qualificati. Si prega di rispettare questa richiesta.

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  • La Via semplice

    Un brevissimo un testo, di una sola pagina, stilato dal viaggiatore e “rabdomante d’infinito” di origini occitane, Jean Absat, vissuto tra la Persia, l’Asia centrale e l’Armenia del XVII secolo.

    Come un antico koan, un frammento che condensa la quintessenza della sua visione spirituale, illustrata nella sua opera più nota: Corpo e preghiera: nobiltà di un filo d’erba.

     

    …nell’abbandono, l’Inizio…

     

     

     

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  • Le costellazioni medianiche

    Un innovativo sistema di costellazioni fondato sull’uso della medianità

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  • Lo zoo delle donne giraffa

    In un villaggio dell’estremo nord della Tailandia, sotto la luce assordante di un sole tropicale, figure femminili fuori dal tempo si concedono agli scatti fotografici di voraci visitatori.

    Queste, adornate da una vistosa spirale di anelli scintillanti che ne cinge il collo, sono le celeberrime “donne giraffa”, epiteto con cui vengono comunemente chiamate le appartenenti all’etnia dei Kayan. Attraverso il contrasto tra i miti che narrano l’origine di questo popolo e la loro attuale condizione di profughi fuggiti dalla guerra civile in Birmania, un’eccezionale, quanto affilata, testimonianza della vita negli “zoo umani” tailandesi.

    Ad arricchire l’opera, un’ampia selezione di immagini realizzate dall’autore con apparecchi fotografici vintage dei primi del ’900 e un toccante cortometraggio, Non devo guardarti negli occhi, girato in pellicola Super-8, interpretato dalla potente voce di Giovanni Lindo Ferretti.

    16.90 Aggiungi al carrello